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    Ghân-buri-Ghân è un uomo della stirpe dei Drúedain che visse alla fine della Terza Era nella Foresta Druadana. Capo del popolo dei Drúedain aiutò i Rohirrim ad accorrere in aiuto di Gondor e, con la sconfitta di Sauron, venne ricompensato da Aragorn che proclamò la Foresta Druadana proprietà sua e del suo popolo.

    Etimologia
    Nella lingua dei Drúedain il suo nome significa "Ghân figlio di Ghân".

    Descrizione
    Ghân-buri-Ghân viene descritto ne Il Signore degli Anelli come una creatura bizzarra e poco attraente: egli appare anziano e tarchiato, con gambe corte e braccia grasse e goffe, bitorzoluto, con una rada barba sparpagliata sul mento e abbigliato solo con un po' di erba attorno alla vita. Il suo viso è piatto e i suoi occhi piccoli e scuri. Ha una voce profonda e gutturale e parla l'Ovestron con difficoltà.

    Biografia
    Ghân-buri-Ghân nacque sul finire della Terza Era da Ghân del popolo dei Drúedain, di cui divenne capo alla morte del padre. Durante la Guerra dell'Anello s'incontrò con Théoden di Rohan, che con il suo esercito marciava verso Minas Tirith avvertendolo che sulla strada per Gondor vi era un esercito più numeroso del suo che non gli avrebbe permesso di giungere in tempo per salvare la città. Si offrì dunque di guidare l'armate dei Rohirrim attraverso la Foresta Druadana, chiedendo in cambio che le genti di Rohan smettessero di molestare il suo popolo e di uccidere tutti gli Orchi (da lui chiamati gorgûn). Théoden accettò e Ghân e il suo popolo condussero i Rohirrim per strade sicure permettendogli di giungere non visti in prossimità del Rammas Echor; in seguito tesero un'imboscata ad un esercito di Esterlings che giungeva da nord, uccidendoli tutti ed impedendo che prendessero alle spalle gli Eserciti Liberi. A seguito della sconfitta di Sauron Re Elessar donò i territori della Foresta Druadana a Ghân e alla sua gente, proclamando che nessun mortale avrebbe dovuto mettervi piede senza il loro permesso.

    Edited by ;Fairytale» - 7/12/2023, 11:13
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    L'Esercito dei Morti è un antico esercito di Uomini che, in seguito a una maledizione, divennero morti viventi e spiriti privati del riposo eterno. Questo esercito si stabilì sui Monti Bianchi, nei pressi di quello che in seguito divenne noto come Dunclivo e costruì quello che fu poi conosciuto come Sentiero dei Morti e lì rimase in attesa che giungesse qualcuno in grado di liberarli dalla loro maledizione.

    Nomi
    Quello di Esercito dei Morti è il nome che viene utilizzato unicamente nel terzo film della Trilogia dell'Anello. Nel libro essi vengono chiamati con diversi nomi: Uomini delle Montagne (prima della maledizione di Isildur), Spergiuri, Morti di Dunclivo, Morti senza pace, Grigia Schiera, Schiera dell'Ombra, Uomini dell'Ombra, Ombre degli Uomini.

    L'Esercito dei Morti era originariamete un esercito di uomini, che avevano giurato a Isildur di venire in aiuto di Gondor in caso di bisogno. Tuttavia durante la Guerra dell'Ultima Alleanza quando furono convocati dal Re per respingere l'assalto di Sauron, che durante gli Anni Oscuri avevano adorato come un dio, essi non risposero e fuggirono.

    Isildur dunque li maledì per la loro vigliaccheria condannandoli a non essere in pace né da vivi né da morti. Questa maledizione li condannò dunque a non poter godere del riposo eterno e, una volta che fossero morti, a rimanere nel mondo dei vivi in qualità di spiriti finché il legittimo Re o uno dei suoi eredi non li avesse obbligati a rispettare il giuramento.

    Per secoli dimorarono sui Monti Bianchi nel Sentiero dei Morti, uscendone di tanto in tanto per recarsi alla Roccia di Erech; ciò creò attorno a loro un'aura di paura e terrore che rimase ben viva nella popolazione di quella regione che, nei periodi di luna piena, sbarrava le porte e non ne usciva se non quando il sole era ben alto nel cielo.

    La venuta dell'erede di Isildur
    Durante la Guerra dell'Anello nell'anno 3018 TE Aragorn, assieme alla Grigia Compagnia e ai compagni Legolas e Gimli, su suggerimento Elrond attraversò il Sentiero dei Morti e convocò gli spiriti alla Roccia di Erech di Morthond.

    "Proprio a quella roccia giunse la compagnia nel mezzo della notte, e si arrestò. Allora Elrohir diede ad Aragorn un corno d'argento ed egli lo suono; a coloro che si trovavano nelle vicinanze parve di udire il suono di altri corni rispondere, come un eco in profonde e lontane caverne. Non udirono però altri rumori , pur essendo consci della presenza di un grande esercito radunato intorno al colle. Un vento gelido come il respiro di fantasmi veniva dalle montagne. Allora Aragorn smontò e in piedi, accanto alla Roccia, gridò con voce possente: «Fedifraghi, perché siete venuti?» Si udì una voce rispondergli nella notte come da molto lontano: «Per mantenere il nostro giuramento e avere pace». Allora Aragorn disse: «É giunta infine l'ora. Io vado a Pelargir sull'Anduin, e voi mi seguirete. E quando da questa terra saranno spazzai via i servitori di Sauron, considererò mantenuto il giuramento ed avrete pace e riposo eterno. Perché io sono Elessar, l'erede di Isildur di Gondor»."

    — Il Signore degli Anelli, libro V, cap. II, "Il Passaggio della Grigia Compagnia".

    Dopo averli arringati, promise di sciogliergli dalla maledizione se avessero marciato con lui alla volta di Pelargir per liberarla dall'assedio dei Corsari di Umbar.

    I Morti accettarono e, assieme ad Aragorn, attraversarono la regione di Morthond, gettando nel panico la popolazione, e giunsero alla città assediata dove presero parte alla Battaglia di Pelargir disperdendo i nemici che, per ironia della sorte, caddero vittima delle loro stesse armi, la paura e il terrore, e fuggirono o morirono di paura. Per il loro contributo Aragorn li liberò dalla maledizione ed essi poterono finalmente riposare in pace.

    Adattamenti

    Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re (2003)
    L'Esercito dei Morti appare anche nell'ultimo film della Trilogia di Peter Jackson anche se con vistose differenze rispetto al libro.

    Aragorn, Gimli e Legolas si recano a Dunclivo assieme all'Esercito di Rohan per cavalcare assieme a Théoden alla volta di Gondor, ma a seguito delle esortazioni di Elrond, giunto a Dunclivo per consegnare Andúril a Aragorn, si addentrano da soli nel Sentiero dei Morti (viene dunque omessa la Grigia Compagnia).

    I Morti inizialmente sono riluttanti a seguire Aragorn che affronta pure con la spada il loro Re, personaggio mai apparso nei libri, per obbligarlo a seguirlo. In seguito però i Morti decidono di combattere al suo fianco, ma viene omessa la Battaglia di Pelargir e, anziché con gli uomini dei Feudi del Sud, Aragorn giunge nel Pelennor con l'Esercito dei Morti, capovolgendo le sorti della battaglia.
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    I Sentieri dei Morti sono un luogo oscuro che si snoda nei Monti Bianchi ed è infestato dall'Esercito dei Morti. Il suo ingresso si trova nei pressi di Dunclivo e i suoi sentieri attraversano le montagne per l'intera lunghezza, sbucando nella regione di Morthond nel regno di Gondor.

    Descrizione
    L'entrata di questi sentieri è detta Porta Nera e si trova ai piedi del Monte Dwimorberg, in mezzo alla foresta di Dimholt nella Valle di Dunclivo. I sentieri si snodano poi tra i piedi delle montagne per poi aprirsi a sud dei Monti Bianchi nei pressi della Roccia di Erech.

    Storia
    Nessuno sa quando questi sentieri vennero costruiti, ma probabilmente risalgono alla Seconda Era durante gli Anni Oscuri quando ancora Sauron era potente e dominava buona parte della Terra di Mezzo. Quando l'Oscuro Signore attaccò Gondor nel tentativo di distruggere i Dúnedain, Isildur chiese agli Uomini delle Montagne di onorare il loro giuramento di vassallaggio e di combattere al suo fianco.

    Tuttavia gli Uomini delle Montagne, che in passato avevano adorato Sauron come un dio, non rispettarono il giuramento e si ritirarono sulle montagne abbandonando Isildur. Il Re Dúnedain allora li maledì, condannandoli a vivere tra la vita e la morte finché non avessero adempiuto al loro giuramento.

    Nei secoli successivi la Porta Nera venne dimenticata finché nel 2568 TE Re Brego di Rohan e suo figlio Baldor non si trovarono a passare in quei luoghi; nei pressi della Porta Nera trovarono un vecchio decrepito che prima di morire disse ai due che la via era chiusa e che i morti l'avrebbero custodita finché non fosse giunta l'ora. Poiché Baldor era un temerario l'anno successivo annunciò al padre, con grande disperazione di questi, che avrebbe imboccato il Sentiero dei Morti per carpirne i segreti. Il Principe non venne più rivisto e per secoli non si seppe nulla del suo destino.

    Nel 3019 TE Aragorn, erede di Isildur, su suggerimento di Galadriel, imboccò i Sentieri dei Morti assieme alla Grigia Compagnia per ottenere l'aiuto dell'Esercito dei Morti contro le forze di Sauron che stavano attaccando Gondor.

    Mentre percorrevano il Sentiero, Aragorn e i suoi compagni s'imbatterono nei resti di Baldor trovandolo con ancora indosso la propria armatura e avvinghiato alle fessure di una porta di pietra sbarrata.

    Adattamenti

    Il Signore degli Anelli: il Ritorno del Re (2003)
    A differenza di quanto accade nel libro, nel film di Peter Jackson sono solo Aragorn, Legolas e Gimli a percorrere i Sentieri e dunque la Grigia Compagnia e il ritrovamento del corpo di Baldor vengono omessi.

    Nella versione estesa della pellicola, i tre eroi penetrano all'interno di una profonda caverna fino a quando non incontrano i morti e sostengono un colloquio col loro Re, che nel libro non avviene; i Morti infatti, prima di obbedire a Aragorn, vogliono prima constatare che questi sia veramente l'erede di Isildur.
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    Minas Tirith, nota anticamente come Minas Anor, è una città fortificata di Arda, situata a Gondor nella provincia dell'Anórien, costruita dai Númenóreani sulle pendici del Monte Mindolluin ed è forse la più grande fortezza umana della Terra di Mezzo.

    Venne fondata da Anárion, figlio di Elendil e fratello di Isildur, intorno al 3320 SE. In seguito fu la residenza estiva dei Re di Gondor finché nel 1690 TE Re Tarondor non vi trasferì la capitale dall'ormai spopolata Osgiliath. Da allora la città fu la sede dei Re e dei Sovrintendenti di Gondor e principale bastione contro le armate di Sauron.

    Dopo la fine della Guerra dell'Anello divenne la capitale del Reame Unito di Gondor e Arnor e Re Elessar vi pose la propria residenza. In essa, nelle Case dei Re, furono sepolti gli hobbit Merry e Pipino le cui tombe furono poi poste accanto a quella di Re Elessar.

    Nomi ed Etimologia
    La città inizialmente aveva come nome quello di Minas Anor che nella lingua Sindarin significa letteralmente "Torre del Sole".

    Dopo che il Re Stregone di Angmar conquistò Minas Ithil ridenominandola Minas Morgul la città cambiò nome in Minas Tirith cioè "Torre di Guardia" in virtù del fatto che molti ormai la consideravano come l'ultimo baluardo degli Uomini contro la malvagità dell'est.

    Nella lingua dei Rohirrim essa era conosciuta come Mundburg cioè "Gran Rocca".

    I sei livelli inferiori
    La città era stata costruita da Anárion sul fianco del Monte Mindolluin, che rappresentava la propaggine più orientale della catena montuosa dei Monti Bianchi. Edificato in pietra e marmo, il centro urbano era articolato su sette livelli, ognuno dei quali era saldamente protetto da solide mura costruite nel duro materiale numenoreano. Per rendere la caduta della città più difficile, i cancelli di ogni cinta muraria non sono allineati: il Gran Cancello (quello delle mura inferiori) è nel punto più orientale della costruzione, quello del secondo livello è spostato a Sud-Est, il successivo punta a Nord e così via fino alla cima.

    "Minas Tirith infatti era stata edificata su sette diversi livelli, come delle sporgenze scolpite nella collina, circondate ciascuna da mura e chiuse da sette cancelli. Ma i cancelli non erano allineati: il Gran Cancello delle Mura Maggiori era situato nel punto più orientale del circuito, mentre il seguente era leggermente rivolto verso sud ed il successivo verso nord, e così via sino in cima; la strada selciata che conduceva su alla Cittadella serpeggiava in tal modo da un lato all’altro della collina."

    — Il Signore degli Anelli, libro V, cap. I, "Minas Tirith".

    Il Muro più esterno è l'unico a non essere di colore bianco, bensì nero perché costruito con lo stesso materiale con cui venne eretto la torre di Orthanc. cancello principale era stato forgiato in acciaio quando ancora la tecnica di Númenor era ben viva a Gondor. Le strade che percorrevano la città erano lastricate in pietra così come anche le case e i palazzi erano costruiti con pietra e marmi.

    "In linea con il Gran Cancello vi era invece una grossa sporgenza rocciosa la cui mole mastodontica divideva a metà tutte le cerchie della città eccetto la prima: una galleria a volta permetteva alla strada di attraversare questo bastione di pietra, dovuto in parte al travaglio dei secoli e in parte alle opere e al possente lavoro degli antichi abitanti: esso s’innalzava dall’estremità dello spiazzo antistante il Gran Cancello, tagliente e affilato come la chiglia di una nave rivolta verso oriente. Si ergeva imponente fino al livello della cerchia più alta, sormontato da un bastione che permetteva a coloro che si trovavano nella Cittadella di scrutare dalla cima impervia, come marinai dall’alto di una nave di roccia, il Gran Cancello situato settecento piedi più in basso."

    — Il Signore degli Anelli, libro V, cap. I, "Minas Tirith".

    Abitanti e Guarnigione

    Popolazione civile
    La città era stata fondata dai Dúnedain scampati all'Akallabêth e per diversi secoli questi costituirono la maggioranza della popolazione. Tuttavia con il passare dei secoli, a causa di guerre ed epidemie, la popolazione numenoreana della città continuò a diminuire, tanto che alla fine della Terza Era si poteva dire che i Dúnedain puri fossero ormai una minoranza, mentre la maggior parte degli abitanti erano Uomini di Gondor nati da unioni miste.

    Non si sa con esattezza quanti abitanti contasse Minas Tirith, ma non è sbagliato pensare che potesse ospitare una popolazione di diverse decine di migliaia di abitanti, fors'anche un numero superiore a centomila all'epoca del suo massimo splendore. Dopo la decisione di Tarondor di spostare la capitale dall'ormai rovinosa Osgiliath, essa divenne la principale città del regno, superata forse solo da Pelargir.

    Guarnigione
    Prima di essere la capitale di Gondor, Minas Tirith all'inizio della sua storia era la fortezza più grande e munita del regno, assieme alla città fortificata di Minas Ithil. La guarnigione della Città Bianca doveva contare diverse migliaia di soldati e i suoi bastioni erano dotati di grandi catapulte e trabocchi che i genieri dell'Esercito di Gondor provvedevano a mantenere in perfetta efficienza, pronti a rovesciare sui nemici una pioggia di pietre.

    Con la decadenza di Gondor tuttavia, anche la città ne risentì: dovendo affrontare i nemici su diversi fronti, i Sovrintendenti furono costretti a ridurre la guarnigione al minimo indispensabile. Durante la Guerra dell'Anello, esclusi i rinforzi inviati in aiuto dai feudi meridionali e la guarnigione di Osgiliath, la città poteva contare su appena 5,300 soldati, contando anche gli uomini della Guardia della Cittadella.
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    Gli Haradrim (o anche Sudroni nell'edizione italiana de Il Signore degli Anelli) sono un gruppo di razze di Uomini dell'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien; appaiono ne Il Signore degli Anelli, nei Racconti incompiuti e ne Il Silmarillion.

    Gli Haradrim vivono nell'Harad, letteralmente "Sud", il nome dato dagli Uomini di Gondor alle terre a Sud di Mordor e di Gondor, delimitate dall'Harnen. Appartengono a più di una cultura; "Haradrim" vuole indicare semplicemente qualsiasi uomo del Sud: sono infatti un insieme di orgogliose razze guerriere.

    Storia
    Nella Seconda Era, gli Haradrim, Uomini di grande onore e coraggio, conobbero gli Uomini di Númenor. All'inizio i Dunedain si presentarono come amici e maestri, ma in seguito i Re di Númenor affamati di ricchezza e potere costruirono una grande città nel fiordo di Umbar, un vasto porto naturale nella Baia di Belfalas, da cui gravarono sulle tribù Haradrim con pesanti tributi. Molti Haradrim furono uccisi o divennero schiavi. Dopo la Caduta di Númenor, si allearono ai Númenoreani Neri e conquistarono Umbar.

    Durante la Terza Era, al tempo della Guerra dell'Anello, i Sudroni erano in combutta con Sauron e combatterono a fianco del suo esercito; utilizzarono in battaglia mûmakil che trasportavano torrette d'assedio rigurgitanti di arcieri. Quando Sauron fu sconfitto, gli Haradrim si sottomisero a Re Elessar.

    Aspetto e caratteristiche
    Ne Le due torri e ne Il ritorno del re, gli Haradrim vengono descritti come un grande e numeroso popolo crudele, di statura alta, di carnagione scura, feroce in battaglia. Hanno occhi scuri e lunghi capelli neri tenuti in trecce adorne d'oro. Al collo portano collari d'oro e alle orecchie grandi orecchini in forma di grossi cerchi, del medesimo metallo. Come abbigliamento vestono indumenti rossi, portando sopra una cotta di piastrine d'ottone. In battaglia si dividono in fanteria, Mûmakil e cavalleria la quale viene guidata dal loro capitano, che tiene alto lo stendardo: un serpente nero in campo scarlatto. In mano brandiscono luccicanti scimitarre, di ferro o lance dalle punte rosse, mentre al braccio portano scudi rotondi, gialli e neri con grosse punte. Alcuni guerrieri hanno pitture rosse sulle guance e portano manti rossi. I due capi più importanti furono Herumor e Fuinur: una donna e un uomo entrambi di razza Númenóreana, che dopo aver rinnegato la loro razza, fuggirono nell'Haradwaith, divenendo potenti condottieri, durante la Seconda Era.

    Tolkien però rivela implicitamente che gli Haradrim alleati con Sauron fossero solo un'infima parte di tutti i popoli del sud. Grazie ad alcune mappe più dettagliate e ampie di quelle comunemente vendute, si può capire l'enormità dei territori del Sud, dove gli Haradrim vivevano sicuramente sotto molti regni e in tribù diverse. Pare di capire che questi regni fossero costantemente in lotta tra loro; si capisce che solo una parte di questi parteciparono alla Guerra dell'Anello con l'Oscuro Signore grazie alla vicenda di Denethor, il Sovrintendente di Gondor: quando infatti egli rivelò di aver visto, grazie al Palantír, grandi eserciti muoversi dal Sud su chiamata di Sauron, certamente fu ingannato dallo stesso Sauron che voleva fargli credere che tutti gli uomini, eccetto i gondoriani, fossero suoi alleati, mentre, appunto, solo una parte degli Haradrim decise di partire contro Gondor.

    Adattamenti
    Nel film di Peter Jackson gli Haradrim sono ispirati agli Aztechi e alle tribù di Kiribati. Nonostante queste premesse, molti fan hanno riconosciuto negli Haradrim i Persiani o altre culture del Medio Oriente. L'apparente comandante delle forze del Sud nel film non è ucciso da Théoden come nel libro, ma da Éomer. Appaiono ne Il Signore degli Anelli: La battaglia per la Terra di Mezzo 2 e ne Il Signore degli Anelli - Gioco di battaglie strategiche, nel quale alcuni tra gli Haradrim sono assassini, chiamati "Hasharin", con nomi quali "Dalamyr", "Kârna", "Badharkân", "Hidâr", "Nâfarat", "Abrakân", e "Dhâran-sar". Tuttavia, in nessuno degli scritti di Tolkien vengono specificati nomi degli Haradrim.
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    Henneth Annûn è un rifugio segreto adattato dagli Uomini di Gondor nella regione dell'Ithilien per avere un luogo dove ripararsi durante le loro incursioni contro le armate dell'Oscuro Signore.
    Durante la Guerra dell'Anello il Capitano Faramir condusse Frodo e Sam dopo averli incontrati e qui li ospitò per la notte offrendo loro un rifugio.

    Henneth Annûn è un nome di origine Sindarin che significa letteralmente "Finestra del Tramonto" oppure "Finestra dell'Ovest".

    Storia

    Costruzione
    La costruzione di Henneth Annûn risale intorno al TE 2901, durante il regno del Sovrintendente Túrin II, bisnonno di Denethor II. All'epoca Sauron, il quale allora occupava la fortezza di Dol Guldur, non era ancora ritornato a Mordor ma i suoi orchi compivano comunque feroci incursioni nella provincia dell'Ithilien, costringendo gli abitanti a vivere in un clima di terrore.

    Per porre un freno all'emergenza il Sovrintendente diede il via alla costruzione di una serie di rifugi segreti dove gli abitanti della regione potessero trovare rifugio dagli attacchi degli Orchi e al tempo stesso fungessero da punto di appoggio per i distaccamenti di soldati impegnati a respingere le incursioni.

    Henneth Annûn fu uno dei rifugi più muniti, nascendo come una postazione prettamente militare, e anche uno dei pochi a non essere scoperto e distrutto dalle forze di Mordor, rappresentando dunque la base più duratura del sistema difensivo di Gondor nella regione e uno dei segreti meglio custoditi.

    Guerra dell'Anello
    Durante la Guerra dell'Anello il rifugio di Henneth Annûn fu la base di Faramir e dei Raminghi dell'Ithilien nel corso delle loro operazioni ad est dell'Anduin.

    Dopo lo scontro con i Sudroni il Capitano di Gondor vi condusse gli Hobbit Frodo Baggins e Samvise Gamgee. Per maggiore sicurezza sia Frodo che Sam vennero bendati, onde evitare che vedessero il percorso che conduceva al rifugio. Accidentalmente Gollum, che aveva eluso la cattura da parte dei Raminghi, trovò lo Stagno Proibito mentre cercava del pesce. La legge di Gondor prevedeva la morte per qualunque estraneo che si fosse avvicinato al nascondiglio senza permesso, tuttavia Frodo riuscì a convincere Faramir a risparmiare la creatura, la quale venne catturata e bendata a sua volta per impedire che capisse la posizione di Henneth Annûn.

    Dopo che Frodo e Sam lasciarono il rifugio alla volta di Cirith Ungol, Faramir e i suoi uomini partirono alla volta di Gondor e mentre Faramir si recò a Minas Tirith in compagnia di tre compagni, gli altri uomini vennero inviati ad Osgiliath per rafforzare la guarnigione della città in vista dell'assalto di Sauron.

    Adattamenti

    Il Signore degli Anelli: le Due Torri (2002)
    Nel secondo film della trilogia di Peter Jackson il rifugio di Henneth Annûn è stato ricostruito seguendo praticamente alla lettera le descrizioni fatte da Tolkien nelle sue opere.

    È stato rivelato nei contenuti speciali dvd del film che l'acqua utilizzata per la piscina ha reagito con le vernici acriliche sul fondo, costringendo i tecnici a usare sostanze chimiche per ridurre la formazione di schiuma.

    Il Signore degli Anelli: la Battaglia per la Terra di Mezzo (2006)
    Il rifugio di Henneth Annûn compare anche nel videogioco strategico per PC La Battaglia per la Terra di Mezzo con la semplice nomenclatura di "Stagno Proibito", con ruoli diversi a seconda della campagna che si sceglie di giocare.

    Nella Campagna del Bene, a circa metà della storia, il rifugio di Henneth Annûn non sarà visitabile ma fungerà invece da caserma dove sarà possibile per il giocatore arruolare le prime truppe con le quali iniziare le operazioni per la liberazione dell'Ithilien.

    Nella Campagna del Male invece, lo Stagno Proibito è uno degli obiettivi che le forze di Mordor devono distruggere.

    Il Signore degli Anelli Online (2009)
    Nel videogioco di ruolo online ambientato nella Terra di Mezzo, il rifugio di Henneth Annûn è una località dell'Ithilien visitabile dai giocatori schierati con le forze del Bene.

    Esso ricalca in maniera fedele le descrizioni fatte nel libro e nei film, inoltre i giocatori vi si potranno fermare per recuperare le forze e riorganizzare l'equipaggiamento: infatti nel rifugio sono presenti un fabbro, un guaritore e un mercante.
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    L'Ithilien è una facente parte del regno di Gondor, compresa tra il fiume Anduin e gli Ephel Dúath di Mordor. La regione è, inoltre, ulteriormente divisa tra Nord Ithilien e Sud Ithilien da una linea immaginaria all'altezza di Osgiliath.

    Etimologia
    In Sindarin il nome Ithilien significa letteralmente "Terra della Luna" e deriva dall'unione della parola ithil (luna) al suffisso -en, che indica generalmente i nomi di luogo.

    Descrizione
    L'Ithilien è forse una delle regioni più belle e più fertili del regno di Gondor. Essa è compresa tra il corso del fiume Anduin, occupandone praticamente tutta la riva orientale, e i monti dell'Ephel Dúath, che costituiscono il confine naturale con la terra di Mordor.

    È attraversata da diversi fiumi e torrenti che confluiscono poi nell'Anduin, mentre il territorio, per la maggior parte collinare, è ricoperto di fitti boschi abitati da una gran varietà di animali. La regione è divisa in Nord Ithilien e Sud Ithilien: il nord è soprattutto collinare, ricoperto da immensi boschi di conifere, mentre il sud è composto da vaste pianure, intervallate da alte colline, e confina con la regione dell'Harondor.

    Capoluogo della provincia era la città di Minas Ithil, l'antica città costruita da Isildur al suo arrivo nella Terra di Mezzo.

    Popolazione
    L'Ithilien un tempo era una delle regioni più popolate del regno di Gondor e anche la provincia con la più alta presenza di coloni Dúnedain. Grazie alla sua fertilità e alla bellezza dei suoi boschi era considerata una delle regioni più fertili e felici del regno.

    Durante l'epoca dei Sovrintendenti le frequenti incursioni degli Esterlings e degli Orchi costrinsero la maggior parte della popolazione a cercare rifugio ad ovest del fiume Anduin e l'Ithilien andò sempre più spopolandosi. Nel 2954 TE, anno della grande invasione ordinata da Sauron per annunciare il suo ritorno a Mordor, gli ultimi abitanti della regione fuggirono e per i successivi settant'anni l'Ithilien fu praticamente disabitato.

    Dopo la sconfitta di Sauron a seguito della Guerra dell'Anello, la regione tornò lentamente a ripopolarsi: Legolas, ex-membro della Compagnia dell'Anello, condusse in queste terre una parte del suo popolo che abitò l'Ithilien per quasi un secolo, mondandolo con la sua presenza dalle nequizie dell'influenza di Sauron.

    Storia

    Seconda Era
    L'Ithilien fu una terra fertile e prosperosa per tutta la Seconda Era, fino alla prima parte della Terza, piena di boschi e giardini, quando Gondor era ancora potente e Mordor era deserto.

    Durante la Seconda Era l'Ithilien fu colonizzata da numerosi coloni di Númenor in virtù della sua bellezza e della fertilità delle sue terre. Dopo la caduta di Númenor nel 3319 SE, una numerosa schiera di esuli fu condotta in queste terre da Isildur che vi costruì la città-fortezza di Minas Ithil, dove pose la sua residenza mentre il fratello Anárion risiedeva a Minas Anor.

    Durante la Guerra dell'Ultima Alleanza la regione fu attaccata dalle truppe di Sauron che costrinsero molti dei suoi abitanti a fuggire. Tuttavia, dopo la sconfitta dell'Oscuro Signore, i fuggitivi ritornarono e per molto tempo la regione rimase una delle più ricche e floride del regno di Gondor.

    Terza Era
    La città più importante, allora, era Minas Ithil ("Torre della Luna", in Sindarin), che fu però conquistata nel 2002 TE dalle forze di Mordor, e rinominata Minas Morgul ("Torre della Negromanzia").

    Nel 2475 la Pace Vigile fu rotta, e gli Orchi di Mordor uscirono dalla città conquistata, devastando la provincia; anche se il Sovrintendente Boromir I sconfisse le orde di Mordor, le incursioni continuarono, più o meno saltuariamente fino alla Guerra dell'Anello.

    Nel 2901 queste incursioni divennero così gravi che le poche persone rimaste ad abitare la regione fuggirono oltre l'Anduin, e Gondor si ritirò dalla provincia. Comunque i Sovrintendenti di Gondor mantennero esploratori nell'Ithilien, i Raminghi dell'Ithilien, creando alcuni avamposti segreti, come quello di Henneth Annûn, che furono costruiti poco dopo il 2901.

    Nel 2954 il Monte Fato ricominciò a bruciare e i pochi contadini ancora rimasti andarono ad ovest, lasciando i Raminghi soli contro la schiacciante superiorità del nemico.

    Guerra dell'Anello
    Durante la Guerra dell'Anello, Gollum condusse Frodo e Sam attraverso l'Ithilien guidandoli verso il passo di Cirith Ungol, sugli Ephel Dúath.

    Attraversando la regione, i tre assistettero ad una battaglia tra dei Sudroni provenienti dall'Harad e alcuni Raminghi dell'Ithilien, sotto il comando di Faramir, figlio del Sovrintendente Denethor; catturati da questi ultimi, Frodo, Sam e Gollum, una volta convinto Faramir di non essere spie di Mordor, continuano il loro cammino.

    Anche durante il dominio di Sauron, l'Ithilien è descritta come una terra meno aspra di Mordor, poiché una volta era una terra abitata dagli Uomini, in cui cresce ancora della macchia e vivono ancora animali (come la coppia di conigli che sarà catturata da Gollum).

    Quarta Era
    Durante la Quarta Era, l'Ithilien fu governata dai Principi dell'Ithilien, una linea che ebbe inizio con Faramir ed Éowyn, la Bianca Dama dell'Ithilien. Minas Morgul non venne ripopolata, e Faramir regnò su tutta la regione, oltre che come "Principe", anche come Signore di Emyn Arnen.

    Nell'Ithilien, inoltre, si stabilì una colonia di Elfi guidata da Legolas, che ebbero un ruolo molto importante nella ricostruzione della parte orientale di Gondor, guadagnandosi così il rispetto e la gratitudine di Re Elessar. La colonia, comunque, durò pochi anni, poiché nel 120 QE, alla morte del Re, molti elfi si imbarcarono per Valinor, lasciando la Terra di Mezzo.
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    Faramir è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Ne Il Signore degli Anelli è il figlio minore del sovrintendente di Gondor, Denethor, nonché fratello di Boromir e Capitano dei Raminghi dell'Ithilien.

    In The History of The Lord of the Rings, Christopher Tolkien racconta che il personaggio di Faramir non era inizialmente previsto nel romanzo e che suo padre lo ha inventato contemporaneamente alla realizzazione de Le due torri. Tolkien rivelò che l'invenzione del personaggio di Faramir lo costrinse a rinviare l'epilogo della storia; in questo personaggio, inoltre, si può poi riscontrare un'auto-descrizione dello stesso autore.

    Caratteristiche
    Faramir viene descritto molto simile al fratello Boromir, almeno in apparenza. Frodo, appena vede per la prima volta il Capitano di Gondor, vede in lui una notevole somiglianza con il fratello maggiore, poiché entrambi si assomigliavano nella statura, nel portamento e nel modo di parlare. Beregond descrive Faramir come ardito, meno spregiudicato e ansioso di Boromir, ma non meno risoluto. Il personaggio di Faramir si identifica, a detta dello stesso autore, ad un soldato partecipe della Battaglia della Somme durante la prima guerra mondiale.

    Contrariamente al fratello Boromir, che rappresenta la razza umana (considerata dall'autore come debole e impura), Faramir (così come Éowyn) è un personaggio "meno corrotto". Inoltre, sempre contrariamente al fratello maggiore, Faramir rinuncia al proposito di impadronirsi dell'Anello, dimostrando di essere un uomo di profonda saggezza e compassione umana. Con questo gesto, Faramir supera la prova dando testimonianza di fedeltà al suo destino e di intima adesione agli stessi principi legati a Frodo e al suo viaggio verso Mordor.

    Biografia del personaggio
    Da quello che è narrato da Boromir durante il consiglio di Elrond, è stato proprio Faramir il primo a fare il sogno premonitore che ha poi portato Boromir al nord per chiedere delucidazioni a Imladris. Nel periodo dell'assenza di Boromir (assenza che sarà poi definitiva dato la sua morte), è Faramir a reggere le sorti dell'esercito di Gondor. Comanda infatti la spedizione nell'Ithilien, per fermare i congiungimenti delle forze dei Sudroni con l'esercito di Sauron.

    Durante questa spedizione cattura casualmente Frodo e Sam. Agli occhi di Frodo, che aveva avuto una brutta esperienza con suo fratello Boromir a causa dell'anello del potere, è magnanimo, e non cerca di impossessarsi dell'Anello, nonostante un errore di Sam lo porti a capire qual è la missione di Frodo. Si dimostra molto diffidente nei confronti di Gollum.

    Tornato a Minas Tirith, comanda la retroguardia di Gondor nel tentativo di respingere l'esercito di Sauron da Osgiliath. Comanda poi la ritirata dalla città in modo che non diventi caotica, disordinata o con troppe perdite, facendo così entrare i suoi uomini a Minas Tirith con il portamento fiero e gli occhi orgogliosi, viene però ferito da una freccia avvelenata. Nella sua follia, e credendolo morto, il padre lo vuole ardere con lui nella volontà di mettere fine alla casa dei sovraintendenti; viene però salvato da Pipino e da Gandalf, di cui era stato sempre "allievo", in quanto dotato di intelligenza e magnanimità. La sua ferita avvelenata viene curata da Aragorn dopo la battaglia dei campi del Pelennor. La sua degenza avviene nelle case di Guarigione, dove conosce Éowyn, che era lì per curare la ferita riportata durante l'assedio di Gondor ad opera del capo dei Nazgûl. Alla fine della guerra il cuore di Éowyn si apre verso di lui, i due si baciano nella terrazza delle case di guarigione e in seguito si sposano.

    Faramir verrà poi confermato Sovrintendente da re Elessar e nominato Principe della contrada dell'Ithilien, terra che tornerà ad essere fertile e della quale lui ed Éowyn saranno i signori. Loro figlio sarà Elboron, che gli succederà nei suoi titoli; Barahir è invece il nome del figlio di Elboron.

    Adattamenti
    Nel film Il ritorno del re, adattamento del 1980, appare un uomo dai capelli scuri accanto ad Éowyn mentre saluta Aragorn a Minas Tirith. Tale personaggio viene interpretato come Faramir.

    Nella trasposizione cinematografica dell'opera a cura di Peter Jackson il personaggio è interpretato da David Wenham. Nel film il processo che porta alla liberazione di Frodo è più lungo: infatti in un primo momento, Faramir decide di portare l'Anello al padre, così da accattivarsi la sua benevolenza; raggiunta Osgiliath, però, che nel frattempo è assediata dagli Orchi, decide di lasciar andare i due Hobbit assieme a Gollum, mettendo da parte il desiderio di apparire devoto agli occhi del padre, che in ogni caso non l'avrebbe considerato in modo migliore.

    Ciò ha creato molte polemiche, poiché buona parte dei critici e dei fan dell'opera di Tolkien non ritiene che un personaggio importante come Faramir possa essere modificato solo per scopo cinematografico. Alcuni fan hanno poi scherzosamente soprannominato il personaggio in "Filmamir" o "Farfromthebookamir". Jackson ha rivelato che tali vicende aggiuntive sono state inserite nel film per ritardare l'arrivo di Frodo e Sam a Cirith Ungol; queste vicende, infatti, erano state programmate per il terzo film. Infatti, secondo la sequenza temporale di Tolkien, Frodo e Sam avevano raggiunto il Cancello Nero al momento della caduta di Isengard.

    Altre critiche sul Faramir cinematografico di Jackson sono andate all'attore, David Wenham, e soprattutto al carattere mutato del personaggio, ritenuto tra i fan molto più simile a quello di Boromir; ciò, quindi, portava ad indebolire il contrasto fra i due fratelli. Un'altra differenza tra il Faramir del romanzo e quello cinematografico è il rapporto con Gollum: mentre nel romanzo Faramir si mostra diffidente nei confronti della creatura ("Trattala con gentilezza, ma sorvegliala"), nel film (ma solo in una scena estesa) arriva a picchiarlo violentemente.

    Nell'edizione estesa de Il Signore degli Anelli - Le due torri, Jackson ha incluso una scena flashback inventata per il film, in cui Denethor sceglie Boromir al posto di Faramir per la spedizione a Gran Burrone per recuperare l'Unico Anello. Tale scena ha suscitato in critici e fan una più favorevole visione del personaggio di Faramir.
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    Gondor, conosciuto anche come Regno del Sud o Regno dei Dúnedain Meridionali, fu uno dei più gloriosi regni degli Uomini della Terra di Mezzo, confinante con Rohan a Nord, Harad a Sud, la penisola di Andrast e il Belegaer a Ovest e Mordor a Est. La sua prima capitale fu Osgiliath, in seguito spostata a Minas Tirith nel TE 1640.

    Gondor fu fondato nel 3320 SE dai fratelli Isildur e Anárion, figli di Elendil l'Alto, scampati alla distruzione di Númenor provocata da Sauron e dalla follia di Ar-Pharazôn. Gondor era il regno gemello di Arnor, la cui dinastia reale proveniva da Isildur, mentre la linea dei Re di Gondor proveniva da Anárion. Gondor raggiunse l'apice della propria potenza intorno al primo millennio della Terza Era, tuttavia i continui attacchi da parte degli alleati di Sauron, una guerra civile e una devastante epidemia causarono una graduale declino durante tutta la Terza Era fino alla sconfitta definitiva di Sauron e all'incoronazione di Aragon II Elessar nel 3019 TE. Venne quindi restaurato quello che era stato il Reame Unito di Arnor e Gondor dei tempi di Elendil l'Alto, dando inizio ad una nuova epoca di prosperità.

    Etimologia
    Il nome Gondor è un nome di origine Sindarin, che significa "Terra di Pietra", dall'unione delle parole gond (pietra) + (n)dor (terra). La forma Quenya del nome, usata raramente, è invece Ondonóre. Il nome deriva dall'abbondanza di pietra degli Ered Nimrais, e del vasto utilizzo di pietra nelle città, statue e momumenti.

    Il regno era in passato conosciuto anche con i nomi Quenya di Hyaralondie, Hyallondie e Turmen Hyallondiéva (Reame dell'Approdo Meridionale) e quello Sindarin di Arthor na Challonnas, contenenti gli elementi londie e lonnas ("porto, approdo") che rispecchiano il punto di vista Númenóreano del regno.

    I Rohirrim nella loro lingua lo chiamavano Stoningland (Terra di Roccia).
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    Il Fosso di Helm è un luogo di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. È situato nella Terra di Mezzo nel regno di Rohan a nord-ovest dell'Ered Nimrais (Monti Bianchi) ed è la sede di una delle maggiori fortezze della regione, il Trombatorrione (Borgocorno nella nuova traduzione italiana). Fu scenario di una delle più importanti battaglie della Guerra dell'Anello.

    Storia
    Nei primi giorni che seguirono alla fondazione di Gondor, i Dunedain fortificarono la valle che scendeva da Aglarond, detta anche Valle delle Caverne Scintillanti. Quando quelle terre furono cedute ai Rohirrim dal Sovrintendente di Gondor, essi assunsero anche il controllo della fortezza.

    Nell'anno 2758 T.E. Rohan fu invaso da un'alleanza di Esterling e Dunlandiani. Re Helm Mandimartello si ritirò nella fortezza di Aglarond e qui rimase assediato per tutti i mesi di quello che sarebbe stato ricordato come il Lungo Inverno. Freddo, fame e guerra decimarono i suoi uomini, ma le imprese eroiche e disperate di cui si rese protagonista ne fecero uno dei sovrani più famosi di Rohan, tanto che la fortezza venne rinominata Fosso di Helm in suo onore.[1]

    Nel 3019 della Terza Era, durante la Guerra dell'Anello, al Fosso di Helm si svolge una battaglia decisiva che determina la sconfitta dell'esercito di Saruman. Dopo la Seconda Battaglia dei Guadi dell'Isen (svoltasi appunto ai guadi dell'Isen) l'esercito di Rohan viene sconfitto ed è costretto a ritirarsi nel fosso, dove era già stipata la popolazione, dopo un inseguimento da parte di Dunlandiani, Uruk-hai, Orchi comuni, Lupi mannari e mezzi-orchi. Si svolge così la Battaglia del Fosso di Helm che vede trionfare il Re grazie all'intervento di Gandalf, Erkenbrand e degli Ucorni ed Ent.

    Dopo la Guerra dell'Anello, Gimli, che aveva combattuto nel Fosso di Helm, stabilì una colonia della gente di Durin. Il Fosso di Helm giaceva su una enorme caverna, che per un nano era un luogo perfetto. Così Gimli venne conosciuto come il "Signore delle Caverne Scintillanti", nonostante il vero regnante di questo nuovo reame fosse Thorin III meglio conosciuto come Thorin III Elminpietra. I Nani dopo la Guerra dell'Anello, aiutarono a ricostruire il Fosso di Helm, che divenne quindi diviso con i Rohirrim.

    Adattamenti
    Il Fosso di Helm nel film di Peter Jackson Il Signore degli Anelli - Le due torri, è teatro di una grandissima battaglia ripresa da quella descritta nel libro. Prima dello scontro con l'esercito di Saruman, Aragorn e Re Théoden conducono la popolazione di Rohan nel Fosso, ritenendolo capace di resistere ad innumerevoli assalti come già avvenuto in passato. Prima dell'arrivo il convoglio viene assalito da una banda di orchi a cavallo di mannari selvaggi; nello scontro Aragorn sembra morire. Abbattuti gli orchi, la gente di Rohan si dirige al Fosso per trovarvi rifugio prima dello scontro. Aragorn, però, non è morto e riesce a dare l'allarme al Re dell'arrivo di un imponente esercito di Uruk-hai. La battaglia viene vinta grazie all'arrivo di Gandalf, insieme a Éomer e i suoi cavalieri. Il film però in questa parte non ricalca alla perfezione il libro, sia per la presenza degli Elfi di Lórien guidati da Haldir che per l'arrivo di Éomer invece di Erkenbrand con gli uomini dell'Ovestfalda nonché per l'assenza dei mannari ed infine per l'assenza dell'intervento degli Ent e degli Ucorni (che tuttavia è presente di sfuggita nella versione estesa).

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    Éowyn è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien.

    Origini
    Éowyn, principessa di Rohan, è un personaggio de Il Signore degli Anelli. Nasce nell'anno 2995 della Terza Era, figlia di Éomund e Théodwin, la nipote di Théoden di Rohan, ed è sorella di Éomer. Appare nel secondo volume della trilogia (Le due torri), quando Gandalf, Aragorn, Legolas e Gimli giungono alla reggia di Rohan, Edoras. Éowyn viene presentata al lettore dagli occhi di Aragorn.

    Vicende successive
    Dopo la partenza di Re Théoden, Éowyn rimane in qualità di reggente al trono e si trasferisce nella fortezza di Dunclivo. Quando ritornano i cavalieri e il Re, Éowyn vorrebbe partire assieme a loro nella guerra contro il malvagio e temuto Sauron, ma viene lasciata ancora una volta a Dunclivo. Éowyn allora si traveste sotto le spoglie di un cavaliere di nome Dernhelm e, in accordo col maresciallo Elfhelm, capo della Éored in cui si trovava, parte anche lei con gli altri.

    Quando l'esercito di Rohan raggiunge Minas Tirith assediata, il malvagio Signore dei Nazgûl piomba su di loro. Nevecrino, il cavallo del Re, impazzisce per il terrore e Théoden cade sotto di lui. Il Re Stregone, sceso dal cielo in groppa a una terribile cavalcatura alata, atterra sul povero animale. Ma Dernhelm (alias Éowyn) fronteggia il terribile Nazgûl. Questi all'inizio si sente sicuro, protetto dalla profezia secondo cui nessun uomo vivente avrebbe potuto ucciderlo. Ma Éowyn dopo aver decapitato l'orrenda bestia alata che il Signore dei Nazgûl cavalcava, pur ferita dalla mazza del Re Stregone, che le ruppe un braccio, rivela la propria identità e sferra il colpo finale nel volto dello spettro, eliminando definitivamente il terribile Re grazie a Merry, che in quanto Hobbit non è un Uomo, che lo aveva pugnalato alle spalle.

    Sia Merry sia Éowyn subiscono gli influssi malefici del contatto con il Re Stregone. Éowyn viene condotta immediatamente alle Case di Guarigione, poiché tale è il suo pallore che sulle prime è stata data per morta. Merry invece aveva avuto una breve discussione con Théoden morente, ma nessuno si era curato di lui. È perciò costretto a trascinarsi da solo fino a Minas Tirith, dove incontra l'amico Pipino, che gli salva la vita facendolo portare alle Case. Qua Gandalf e Aragorn diagnosticano il male, e così Aragorn cura Éowyn, Merry e Faramir, salvandoli dalla morte con i poteri taumaturgici di cui dispone. Alla fine Éowyn si innamora di Faramir, e i due vanno a vivere nell'Ithilien dopo la fine della guerra.

    «"Devo dunque lasciare il mio popolo, uomo di Gondor?" ella disse. "E vorresti che la tua gente orgogliosa dicesse di te: 'Ecco un signore che ha domato una selvaggia fanciulla del Nord! Non vi era dunque una donna della razza dei Númenoreani ch'egli potesse scegliere?'". "Lo vorrei", disse Faramir. E la prese fra le braccia e la baciò sotto il cielo assolato, e non si curò di essere in piedi sulle mura, visibile a molti. E molti infatti li videro, e videro la luce che brillava intorno a loro mentre scendevano dalle mura e si recavano, mano nella mano, nelle Case di Guarigione.»

    - J. R. R. Tolkien, Il ritorno del re

    La personalità di Éowyn
    Il personaggio di Éowyn ha una personalità articolata. Dapprima quello di Éowyn è solo un mero desiderio di gloria per la propria casata: per questo contava di sposare Aragorn e diventare una guerriera.

    Quando Grima Vermilinguo aveva stregato Théoden con le sue malevoli parole, ne aveva destinate alcune anche alle orecchie di Éowyn, che sperava di rapire. E quelle parole erano servite allo scopo di sminuire ancora di più il valore della Casata di Rohan agli occhi di Éowyn.

    Quando il re Théoden parte per andare in aiuto di Gondor, Éowyn capisce che egli sta probabilmente andando incontro alla morte. Si aggrega di nascosto all'armata e porta con sé Merry, con il quale ha sviluppato un profondo sentimento di amicizia e fiducia reciproca, perché hanno entrambi desiderio di combattere, ed entrambi sono stati messi da parte. Ma in fin dei conti quello di Éowyn è un desiderio di morte: la fanciulla vuole morire ed essere ricordata, poiché crede che la casa di Eorl sia ormai giunta alla fine. Quando viene salvata da Aragorn, pian piano si rende conto di poter ancora vivere, assistita sia dallo stesso Merry sia da quello che sarebbe diventato suo marito, Faramir, tutti e tre duramente feriti e convalescenti nelle Case di Guarigione di Minas Tirith.

    Da notare il gesto di Aragorn, che dopo averla curata non la sveglia personalmente, ma la fa chiamare dal fratello, affinché ella non ricordasse per prima cosa il proprio amore impossibile.

    Un'altra cosa che Éowyn capisce dopo il suo duello con il Re Stregone è che il valore e la grandezza non sono necessariamente associati alla forza: infatti Merry le ha salvato la vita, colpendo inaspettato il tracotante Re Stregone e permettendo a Éowyn di sferrargli il colpo fatale (tra parentesi, Merry fu nominato cavaliere del Mark proprio per volere di Éowyn).

    Éowyn è una figura di donna che autodetermina il proprio destino affrontando con coraggio le avversità; lotta per il suo popolo affrontando imprese tipicamente "maschili", consapevole della maggiore forza degli avversari, armata della spada ma anche di un cuore delicato eppure impavido e incline alla sfida. Se a fianco dello zio si comporta come un guerriero, sa offrire la sua dolcezza all'uomo di cui si è innamorata (Aragorn) e, con dignità regale e accettazione del suo destino, sa ritirarsi quando comprende che il suo sogno è impossibile.

    Infine Éowyn trova la felicità innamorandosi di Faramir, che aveva cercato il suo amore senza desideri di gloria. Anche in questo Éowyn si dimostra intelligente e volitiva, capace di riconoscere ed accettare l'amore destinato a lei come il bene più prezioso.
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    Grima Vermilinguo (Grima Rettilingua nella nuova traduzione de Il Signore degli Anelli; in originale Grima Wormtongue) è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. È uno dei personaggi del famoso romanzo Il Signore degli Anelli. Vermilinguo è un soprannome assegnatogli da Gandalf. È consigliere di Re Théoden di Rohan ma in realtà rispetta gli ordini impartitigli da Saruman.

    Etimologia
    Il nome Grima deriva dall'antico inglese o islandese e può significare "maschera", "casco" o "fantasma".[2][3] Il nome potrebbe avere anche qualche collegamento con la parola inglese "grim", che, tra le tante traduzione, può significare "brutto"[4] nell'antico inglese.

    Il cognome "Vermilinguo" è invece la traduzione dell'inglese "Wormtongue", formato dalla parole "worm" (verme) e "tongue" (lingua).

    Biografia del personaggio
    Grima è il figlio di Gàlmòd e diventa consigliere del re nel momento in cui quest'ultimo inizia ad invecchiare. Grima fa credere di essere interessato alla salute del re, ma invece dimostra tutt'altre intenzioni. Vermilinguo, infatti, è servitore fedele di Saruman e tenta di avvelenare la mente di re Théoden in modo tale da renderlo innocuo e poter controllare Rohan. Vermilinguo vuole mantenere l'esercito di Rohan lontano dai confini di Isengard in modo che le schiere di Saruman possano liberamente compiere le loro scorrerie, come appunto quella in cui muore Boromir e vengono presi prigionieri Merry e Pipino. I suoi intenti sono compresi da Éomer, nipote del re, che si scontra con Grima soprattutto dopo aver compreso che il premio per Vermilinguo, se avesse portato a termine il suo compito, sarebbe stata Éowyn, sorella di Éomer.

    Dopo che i suoi intenti vengono smascherati da Gandalf, Grima si rifugia nella torre di Saruman, con il quale condivide la sorte fino alla fine dell'opera. Arrivato nella Contea con lo stregone è ormai totalmente asservito ai voleri di costui ed è lui che uccide Lotho Sackville-Baggins. Quando nella Contea arrivano Frodo e i suoi amici e scoppia la rivolta, a Grima viene offerta la possibilità di lasciare Saruman, ma questi dice che Vermilinguo è un compagno adatto solo a lui, e dopo averlo apostrofato a male parole lo colpisce con un calcio in viso; Grima sembra sopportare anche questa ennesima prevaricazione, ma in un lampo di follia salta sulla schiena del mago e lo sgozza, cadendo poi a sua volta vittima di una freccia scagliata dagli hobbit.

    Psicologia del personaggio
    Grima probabilmente in origine non era un uomo cattivo, come suggerisce Gandalf a Théoden ("Era un uomo, e ti rese dei servigi a modo suo"), ed era profondamente legato alla sua patria. È un uomo di semplice origine, e in qualche modo, di mente debole, anche se "è ardito e sfrontato". Appare nella storia come un personaggio pieno di sfumature e perennemente disturbato dal potere di Saruman, suo padrone. Lo stregone bianco, infatti, ha una grandissima influenza su Grima il quale, a causa delle parole di Saruman, gli è molto devoto.

    Man mano nella storia, tuttavia, si può delineare perfettamente la psicologia di Grima. Egli odia Saruman, ma non possiede la forza di volontà per resistere allo stregone e al suo potere. Proprio per questo, quando gli si offre la possibilità di redimersi e di servire fedelmente Re Théoden e il regno di Rohan, Grima rifiuta e ritorna da Saruman ad Isengard.

    Il personaggio è riuscito solamente due volte a liberarsi dal potere di Saruman. Nella prima, Grima getta il Palantír, una sfera di cristallo usata per trasmissioni telepatiche, dalla torre di Orthac nel tentativo di colpire Gandalf. La sfera schiva solo lo stregone, il quale sottolinea come la mira fosse difettosa, ma Aragorn puntualizza subito dopo come il difetto della mira fosse dovuto alla personalità di Grima, il quale non riusciva a decidere chi odiare di più tra Gandalf e Saruman.

    Nella seconda, Grima, dopo essere stato umiliato ancora una volta da Saruman, riesce ad ucciderlo e a liberarsene, ma viene però ucciso poco dopo. Tuttavia, anche quest'ultimo atto fu malvagio e condanna definitivamente il personaggio, poiché, come Frodo aveva detto poco prima, nessuno avrebbe dovuto osare far del male a Saruman, un essere sì decaduto e crudele, ma di una razza grande e superiore.
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    Théoden Ednew è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. È il diciassettesimo Re di Rohan, e durante il suo regno si svolge parte della storia de Il Signore degli Anelli. È figlio di Thengel e di Morwen di Lossarnach (una regione di Gondor). La sua spada era Herugrim.

    Biografia del personaggio
    Per lungo tempo fu ingannato dal suo consigliere Grima Vermilinguo, che lavorava al soldo di Saruman il Bianco. Durante una delle prime battaglie ai Guadi dell'Isen, morì il figlio Théodred, suo unico erede; a causa di questo, l'eredità legittima del trono di Rohan passò al nipote Éomer, il figlio di sua sorella. I cattivi consigli di Grima Il Vermilinguo avevano incupito e reso debole Théoden, che si riprese solo grazie all'intervento di Gandalf, che smascherò la malafede di Vermilinguo e lo rivelò per quello che era: uno strisciante servitore di Saruman.

    Dopo l'aiuto dello stregone, il Re fu soprannominato Ednew, che vuol dire "rinato". Seguendo i consigli di Gandalf, Théoden decise di affrontare le forze di Saruman, rifugiandosi nel Fosso di Helm, dove venne assediato. La vittoria arrise alle forze di Rohan soprattutto grazie all'intervento di Gandalf che, abbandonati gli assediati alla vigilia della battaglia, informò gli Ent e li convinse a mandare un esercito di Ucorni ed inoltre riuscì a recuperare un buon numero di soldati, comandati da Erkenbrand dell'Ovestfalda, che, dispersi, ritornarono al Fosso all'apice della battaglia.

    In seguito alla vittoria Théoden si recò ad Isengard, dove scoprì il vero volto di Saruman e assistette alla cancellazione del suo potere. È qui che Gandalf, nuovo stregone bianco, spezzò il bastone del suo antico superiore. Dopo una prima fase di sospetto e cautela nei confronti di Aragorn, il re decise di aiutarlo nella guerra contro Sauron, portando le proprie forze a cavallo, chiamate Éored, in soccorso dell'assediata Gondor.

    La fine di Théoden è gloriosa; nel mezzo della battaglia per liberare la città di Minas Tirith assediata dalle forze di Sauron, la sua cavalcata è vincente. Dopo aver abbattuto il simbolo del popolo dei Sudroni, asserviti all'Oscuro Signore, il suo cavallo, Nevecrino, viene colpito da una freccia dei Sudroni e ucciso. Théoden rimane schiacciato dal peso del cavallo e muore, lasciando il nipote Éomer nuovo Re di Rohan. La sua morte potrebbe essere stata in maniera indiretta causata da Gandalf, il quale alla richiesta di Pipino di soccorrere Faramir egli risponde:

    «Forse posso», disse Gandalf; «ma se lo faccio, altri morranno, purtroppo. Ebbene, devo venire, poiché non potrà avere altro aiuto. Ma ciò sarà causa di eventi nefasti e di dolore. Persino nel cuore della nostra fortezza il Nemico possiede armi capaci di colpirci: questa infatti è una conseguenza del suo volere.»

    È quindi assai probabile che se Gandalf si fosse diretto ai Campi del Pelennor Théoden sarebbe sopravvissuto, ma a perdere la vita sarebbe stato Faramir. Ai suoi funerali, svoltisi dopo la vittoria finale su Sauron parteciperanno tutte le grandi personalità della Terra di Mezzo.
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    Éomer Éadig è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Fu il diciottesimo Re di Rohan, e venne soprannominato "Éadig", che significa "il Benedetto", perché durante il suo regno Rohan si riprese dalle ferite della guerra contro Sauron e divenne nuovamente ricca e prospera. La sua spada è Gúthwinë, mentre il suo cavallo è Zoccofuoco (Firefoot).

    Biografia

    Giovinezza e ascesa al trono (2991-3019 T.E.)
    Éomer nacque da Éomund, primo maresciallo del Mark, e di Théodwin, sorella del re di Rohan Théoden, nell'anno 2991 della Terza Era. Aveva una sorella più giovane, Éowyn, nata nell'anno 2995. Alla morte del padre nel 3002, ucciso da una banda di orchi, sua madre Théodwin si ammalò e morì per il dolore. Il piccolo Éomer, insieme alla sorella Éowyn, passò allora sotto la tutela dello zio Théoden e diventò grande amico di suo cugino Théodred, erede al trono di Rohan. All'epoca della Guerra dell'Anello fu il terzo maresciallo del Riddermark. Quando suo cugino cadde combattendo ai Guadi dell'Isen contro l'esercito di Saruman, Éomer diventò automaticamente erede al trono di Rohan, ma non era ben visto a Edoras, perché si rifiutava di eseguire gli ordini di Grima Vermilinguo, consigliere del re e fedele servo di Saruman, che non voleva che l'esercito di Rohan agisse contro le forze dello stregone. Un esempio di ciò è la sua disubbidienza nel lasciare passare una compagnia di Orchi nel territorio di Rohan; Éomer, infatti, li inseguì e li annientò, impedendo inconsapevolmente che Pipino e Merry arrivassero nelle grinfie di Saruman.

    Dopo l'arrivo di Gandalf a Edoras e la caduta del velo con cui Grima, e indirettamente Saruman, rendevano Théoden incapace di agire e la conseguente cacciata del servitore del re, Éomer riacquistò presso la corte il suo prestigio, venendo liberato dalla sua prigionia. Guidò così l'esercito di Rohan insieme ad Aragorn nella battaglia del fosso di Helm, dove Rohan risultò vittoriosa contro le forze di Saruman. Accompagnò poi Théoden a Gondor e dopo la morte di questi, avvenuta nella battaglia dei Campi del Pelennor, diventò il diciottesimo re di Rohan.

    Regno e morte (3019 T.E.-63 Q.E.)
    Éomer dopo la guerra poté sedere sul suo trono di Edoras, inaugurando la terza linea di regnanti sul trono di Rohan. Sposò Lothíriel, la figlia del principe Imrahil di Dol Amroth, da cui ebbe un solo figlio, Elfwine. A causa del matrimonio con quest'ultima, parte del sangue elfico dei principi si diffuse nella stirpe reale di Rohan, essendo Lothíriel discendente di Galador il Mezzelfo. Grande amico del re di Gondor Elessar, continuò ad accompagnarlo in tutte le missioni belliche che il re di Gondor compì lungo i suoi confini più lontani. Morì nell'anno 63 della Quarta Era, regnando per ben 65 anni, più a lungo di tutti i predecessori, a eccezione di Aldor il Vecchio.
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    Edoras è la capitale del regno di Rohan e in essa vi sorge il Palazzo d'Oro di Meduseld, residenza dei Re dei Rohirrim. Fondata da Brego, figlio di Eorl il Giovane, divenne la capitale del mark e sede dei Re di Rohan della Casa di Eorl. Il nome Edoras deriva dal Rohirric e significa letteralmente "Cortile" o "Dimora".

    Struttura
    Edoras è senza dubbio la città più grande del regno di Rohan, anche se paragonata alle città dei Dúnedain potrebbe essere considerata poco più di un villaggio fortificato. Sorge su un colle in prossimità delle pendici settentrionali della catena dei Monti Bianchi, ed è circondata da una lunga palizzata di legno e pietra.

    Lungo la strada che conduce alle porte della città si trova il Campo dei Tumuli: si tratta essenzialmente di due file di tumuli funerari che ospitano i sovrani della Casa di Eorl e i loro familiari. Viene detto che vi sono appunto due file di sepolture: una che ospita la Prima Linea della Casa di Eorl (da Eorl il Giovane fino a Helm Mandimartello) e un'altra che invece ospita la Seconda Linea (da Fréaláf Hildeson a Théoden). Il Campo dei Tumuli è l'unico luogo della Terra di Mezzo, a parte il monte Amon Anwar, dove crescano copiosi i fiori Simbelmynë, i quali ricoprono in particolare la tomba di Re Helm.

    All'interno della cinta muraria si trova il centro abitato, costituito essenzialmente da da grandi capanne di legno dai tetti di paglia, stalle per i cavalli, granai e fucine dei fabbri e maniscalchi; sono pochissimi gli edifici in pietra presenti in città, poiché i Rohirrim, a differenza dei Dúnedain, non padroneggiano le arti dell'architettura in pietra.

    La costruzione più imponente è senza dubbio il Palazzo d'Oro di Meduseld, sede dei Re di Rohan, il quale sorge al centro del colle, su una grande terrazza verde artificiale che lo eleva al di sopra di tutti gli altri edifici della città, ed è reso ulteriormente più visibile da lontano dal tetto, costituito da piastre dorate che rifulgono alla luce del sole.

    La città, sebbene fortificata, è indifendibile a causa del perimetro delle sue mura eccessivamente estese per essere adeguatamente difese dalla guarnigione.

    Storia

    Eorl e la fondazione della città
    La città venne costruita su una collina al centro della valle di Harrowdale a nord dei Monti Bianchi dal secondo Re di Rohan Brego, figlio di Eorl il Giovane, che vi spostò la capitale dalla fortezza di Aldburg dove era collocata precedentemente. Sempre Prego vi edificò il Palazzo d'Oro di Meduseld, che divenne la dimora dei Re di Rohan per i cinquecento anni successivi.

    Il Lungo Inverno e l'occupazione Dunlandiana
    Nel 2758 TE durante il Lungo Inverno la città fu conquistata da Wulf e dai Dunlandiani che la occuparono per diversi mesi. Tuttavia l'anno successivo Fréaláf, nipote di Helm, partì da Dunclivo con un manipolo di valorosi e, grazie ai rinforzi da Gondor, riuscì a riconquistare la città e ad uccidere Wulf.

    La Guerra dell'Anello
    Nel marzo del 3019 TE, durante la Guerra dell'Anello, la popolazione fu costretta ad abbandonare la città e a rifugiarsi a Dunclivo, mentre la guarnigione, guidata da Théoden, Gandalf e Aragorn, raggiungeva la fortezza del Fosso di Helm per evitare che la città venisse assediata dall'esercito di Saruman. Sconfitte le forze di Isengard nella Battaglia del Fosso di Helm, Théoden guidò l'esercito di Rohan a Gondor per affrontare le armate di Sauron e trovò la morte nella Battaglia dei Campi del Pelennor il 15 Marzo.

    Il corpo del Re caduto venne riportato a Rohan il 7 agosto dello stesso anno, e il 10 venne sepolto nell'ultimo tumulo della seconda linea della Casa di Eorl. La sera stessa, durante la festa funebre, il nuove Re Éomer annunciò il fidanzamento tra sua sorella Éowyn e Faramir di Gondor con grande gioia dei presenti.

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