Il Bando dei Valar

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    Esperto studioso tolkieniano

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    Il Divieto dei Valar o Veto dei Valar fu un decreto emanato da Manwë nei confronti dei Noldor, i cosiddetti "esiliati", e che in seguito venne esteso anche ai Númenoreani, per il quale era vietato loro avvicinarsi al Reame Beato e al continente di Aman.

    Tale veto fu violato solamente due volte: la prima da Eärendil il quale, servendosi del Silmaril di Elwing, raggiunse Aman per chiedere l'aiuto dei Valar contro Morgoth, la seconda dalla Grande Armata di Ar-Pharazôn la cui violazione del veto causò la rovina di Númenor.

    Il Veto per i Noldor
    Il divieto venne esteso a tutti i Noldor che dopo il Fratricidio di Alqualondë decisero di proseguire nella propria Fuga seguendo Fëanor e i suoi Figli. Sebbene Fingolfin e la sua gente non fossero colpevoli quanto i seguaci di Fëanor, il fatto di voler continuare verso la Terra di Mezzo fece incorrere anche loro nel divieto dei Valar di far ritorno a Valinor, a differenza invece di quanto accadde con Finarfin e i suoi seguaci i quali, pentendosi delle proprie azioni, decisero di ritornare indietro e chiedere misericordia per le proprie azioni, ottenendo da Manwë il perdono. Per rafforzare questo divieto e impedire che navi degli Esiliati giungessero ad Aman, i Valar edificarono una catena di protezione facendo emergere dal mare le Isole Incantate e stendendo sulla rotta, dove comunque la vigilanza di Ossë era implacabile, una nebbia magica che faceva perdere i marinai.

    Nei secoli successivi i Noldor, soprattutto Fingolfin e Turgon, si convinsero che da soli non sarebbero mai riusciti a sconfiggere Morgoth così, soprattutto dopo la Dagor Bragollach, cominciarono ad inviare delle navi verso ovest, sperando che raggiungessero Valinor e ottenessero dai Valar l'aiuto necessario a sconfiggere l'Oscuro Signore. Tuttavia tutte le navi da loro inviate si persero nelle nebbie delle Isole Incantate o vennero distrutte dalle tempeste scatenate da Ossë. L'unico in grado di superare tali ostacoli fu Eärendil che, servendosi del Silmaril di Elwing, riuscì a raggiungere le coste di Aman e a ottenere aiuto contro Morgoth. Dopo la Guerra d'Ira e la sconfitta dell'Oscuro Signore, il bando venne annullato e i Noldor che l'avessero desiderato poterono fare ritorno a Valinor.

    Il Veto per i Numenoreani
    A seguito della vittoria contro Morgoth i Valar smatellarono le opere difensive, disperdendo le nebbie magiche che circondavano le Isole Incantate e rendendo dunque raggiungibile Aman via mare. Tuttavia tale rotta poteva essere percorsa unicamente dagli Elfi, mentre gli Uomini ne erano esclusi: infatti, dissero i Valar, la magia che permeava la terra benedetta era talmente potente che i corpi dei secondogeniti non avrebbero potuto resistere e la loro vita sarebbe appassita brevemente. Quando i Valar trassero Númenor dall'oceano, essi proibirono ai Dúnedain di fare vela verso Ovest, concedendo però agli Elfi di fare vela verso i porti dell'Ovesturia.

    I Numenoreani inizialmente accettarono questo divieto, accontentandosi di ricevere le visite dei loro amici Elfi che giungevano da ovest a bordo delle loro navi, portando con sé magnifici doni. Tuttavia con il passare del tempo e soprattutto con l'affermarsi delle dottrine degli Uomini del Re, i Dúnedain s'insuperbirono e tra di loro cominciò a circolare la paura della morte e la brama dell'immortalità. Molti, erroneamente, cominciarono a pensare che avrebbero potuto guadagnare la vita eterna raggiungendo Aman, però anche se col tempo diventarono sempre più ostili ai Valar, si guardarono bene dal violare il Veto dei Valar, i quali (preoccupati dalla piega degli eventi) avevano riattivato le antiche difese delle Isole Incantate.
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