Intervista a Tolkien

gennaio 1971

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  1. thelordoftherings
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    [Trasmessa per la prima volta nel gennaio del 1971, nel programma "Now Read On..." della BBC Radio 4]

    ...molto tempo prima della stesura de "Lo Hobbit" e de "Il Signore degli Anelli", avevo già incominciato a costruire il mondo mitologico, la Terra di Mezzo.

    E questo le ha permesso di avere una sorta di schema sul quale fosse possibile lavorare?
    Un'immensa saga, sì, di cui ne fece parte lo stesso "Lo Hobbit", il quale non era in origine totalmente parte della stessa. Presto venne comunque integrato nel mondo che prendeva forma, si muoveva al suo interno.

    Quindi i suoi personaggi e le sue storie realmente presero...[Tolkien accede la pipa]...dicevo, presero una certa direzione, anche se non intendo dire che lei fosse interamente sotto la loro magia o qualcosa del genere...
    Oh no no, no di certo. Naturalmente mi appassiona. In ogni caso, non è un'ossessione. Si ha questa sensazione che di questi punti A, B, C e D solo A o uno degli altri sia giusto. È comunque necessario attendere, finché non hai idea della direzione corretta. Certo, avevo una mappa. Se stai lavorando ad una storia tanto complicata, devi costruirti una mappa, altrimenti non potrai mai estenderla in seguito.

    [La pipa si spegne] Ha incominciato nel '42 a scrivere "Il Signore degli Anelli"?
    Oh no, incominciai prima, non appena "Lo Hobbit" fu pubblicato, negli anni '30.

    Fu terminato appena prima di essere pubblicato...
    Ne ho scritto la parte finale... all'incirca nel '49. Ricordo molto bene di alcuni momenti a Dwimmermore. Ma poi ci furono, naturalmente, tutta una serie di revisioni. Scrissi l'intero lavoro un paio di volte ed alcuni capitoli molte volte, su di un letto in soffitta. Non potevo di certo permettermi un dattilografo. C'è ancora qualche errore [riaccende la pipa], ma questo mi diverte. Ritengo di essere in una posizione in cui non m'importa ciò che la gente ora pensi di me - c'erano alcuni spaventosi errori di grammatica, che fatti da un professore di lingua e letteratura inglese sono piuttosto imbarazzanti.

    Non ne sapevo nulla...
    Ce n'era uno, dove ho usato "bestrode" come participio passato di "bestride" [ride]...

    Si sente in colpa come filologo, come professore di lingua inglese per ciò che concerne la fonte reale del linguaggio? Lei ha dedicato gran parte della sua vita alla propria immaginazione?
    No. Sono certo che la conformità linguistica sia molto buona. C'è dentro un mucchio di erudizione linguistica. Non mi sento assolutamente in colpa per "Il Signore degli Anelli".

    Ha una particolare passione per quelle comode, semplici cose della vita, che la Contea incarna: la casa e la pipa ed il fuoco ed il letto - le virtù della casa?
    Lei non l'ha?

    Lei ce l'ha, Professor Tolkien?
    Certo! Sì.

    Ha una particolare passione per gli Hobbit?
    Mi sento a casa... La Contea è molto bella, il tipo di mondo in cui io per primo divenni consapevole delle cose, che furono probabilmente più profonde per me, non essendo nato qui, bensì a Bloomsdale nel Sud Africa. Ero molto piccolo quando venni in Inghilterra, tuttavia il ricordo restò imbrigliato nella mia memoria e nella mia immaginazione, anche non rendendomene conto, se il tuo primo albero di Natale è un debole eucalipto e se sei normalmente infastidito dalla calura e dalla sabbia. Inoltre, quando hai proprio l'età in cui l'immaginazione è spalancata, inaspettatamente ti ritrovi in un quieto villaggio dello Warwickshire. Credo che questo generi, ed abbia per me generato, un amore particolare per quello che voi potreste chiamare il cuore della campagna nelle Midlands inglesi. Acqua buona, pietre ed olmi, oltre ad un ruscello tranquillo e così via, e naturalmente gente rustica.

    A che età venne in Inghilterra?
    Penso avessi tre anni e mezzo. Fu molto toccante, purché uno dei motivi per cui la gente dice di non ricordare è - il piacere di fotografare costantemente la stessa cosa nello stesso posto. Piccoli cambiamenti fanno semplicemente una macchia. Ma se un bambino ha avuto un improvviso cambiamento, ne è conscio. Quello che tenta di fare è adattare i nuovi ricordi ai vecchi. Ho un'immagine perfettamente chiara di una certa casa, oltre ad un eccellente pasticcio tra casa mia a Bloomfontein e la casa di mia nonna a Birmingham. Peraltro posso persino ricordare la discesa di Birmingham e incredibilmente quello che accadde alla grande galleria, ciò che accadde alla balconata. Ricordo quindi le cose estremamente bene, ricordo i bagni nell'oceano quando non avevo nemmeno due anni e lo ricordo molto chiaramente.

    Frodo accetta il fardello dell'Anello ed il suo personaggio incarna le virtù della lunga sofferenza e della perseveranza, e dalle sue azioni si può quasi dire, in senso buddista, che 'acquista merito'. Diventa quasi la figura di un Cristo. Perché hai scelto un Mezzuomo, un Hobbit per questo ruolo?
    Non feci molte scelte. Scrissi "Lo Hobbit", lo sa... ciò che tentai di fare fu riprendere la storia nel punto in cui "Lo Hobbit" terminava. Mi sarei ritrovato degli Hobbit in mano anche se non lo avessi voluto.

    Certamente, ma non c'era nessuna particolare somiglianza tra Cristo e Bilbo?
    No...

    Ma davanti a tanti pericoli terrificanti, egli lotta, va avanti e li supera.
    Sembra, a mio avviso, più una metafora della condizione umana. Sono sempre stato colpito dal fatto che siamo qui a sopravvivere grazie all'indomito coraggio di tutti quei piccoli popoli di fronte ad impossibili avversità: giungle, vulcani, bestie feroci... essi lottano, quasi sconsideratamente in un certo senso.

    Credo che plausibilmente, Midgard possa essere la Terra di Mezzo, o c'è solo qualche connessione?
    Oh certo, sono lo stesso termine. Molta gente ha commesso un errore nel credere che la Terra di Mezzo fosse una specie di pianeta terra, o una sorta d'altro pianeta fantascientifico. Non è che solamente un vecchio affascinante termine usato per indicare il pianeta in cui viviamo, immaginato circondato dall'oceano.

    Mi è parso che la Terra di Mezzo, nel senso da lei espresso, fosse il mondo in cui viviamo, ma in un'epoca differente.
    No... ad un differente stadio dell'immaginazione, questo sì.

    Nel Signore degli Anelli, alcune razze incarnerebbero certi principi: i saggi Elfi, i Nani artigiani, l'Uomo agricoltore e guerriero e via di seguito...
    Non volevo intendere questo, ma quando si ha a che fare con diversi popoli, devi farli differenti. Bene, come certamente tutti sanno, abbiamo solo l'umanità con la quale lavorare, è solamente argilla quella che abbiamo. Dovremmo tutti - o quantomeno una gran parte della razza umana - desiderare maggiori capacità intellettive, maggiori capacità artistiche con le quali, credo, la differenza tra l'idea e la capacità di esecuzione sarebbe ridotta, e vorremmo più tempo, se non tempo indefinito, in cui sviluppare la conoscenza e fare di più. Ne consegue che gli Elfi sono immortali in un senso. Io usai immortali, non per dire che essi sono eterni immortali, ma soltanto che essi sono molto longevi, e la loro longevità durerà finche la Terra sarà abitabile. I Nani, chiaramente, sono del tutto ovvi - non direste che in molte occasioni essi ricordano gli ebrei? I loro termini sono, chiaramente, semitici, costruiti per essere semitici. Gli Hobbit sono proprio la gente delle campagne inglesi, di piccola statura perché riflettono (in genere) la piccola portata della loro immaginazione - non la piccola portata del loro coraggio o potere nascosto.

    Questo sembra essere uno dei grandi punti di forza del libro, questo enorme conglomerato di nomi - non ci si perde, almeno dopo la seconda lettura.
    Sono molto contento che lei dica questo, perché ho avuto una gran quantità di problemi. Inoltre un buon nome mi offre un grande piacere. Mi dia un nome e ne avrà una storia, l'inverso non vale.

    Delle lingue che conosce, quale le ha fornito il più grande aiuto nello scrivere "Il Signore degli Anelli"?
    Oh dunque... dei linguaggi moderni direi che il gallese mi ha sempre attratto per lo stile e la musicalità, molto più di ogni altra lingua. Tuttavia ho sempre voluto saperne qualcosa in più.

    Mi pare che la musicalità del gallese traspaia dai nomi che ha scelto per le montagne e per i luoghi in generale.
    Tanto. Ma un'influenza ancora più potente l'ha probabilmebte esercitata su di me il finlandese.

    Possiamo considerare il libro come un'allegoria?
    No. Detesto l'allegoria ogni volta che ne sento l'odore.

    Considera il declino del mondo come il declino della Terza Era nel suo libro e vede una Quarta Era in questo momento per il mondo, il nostro mondo?
    Alla mia età sono proprio il tipo di persona che ha vissuto uno dei più rapidi momenti di cambiamento conosciuti dalla storia, sicuramente non ci potranno mai più essere tanti cambiamenti in sessant'anni.

    C'è una qualità autunnale in ogni parte de "Il Signore degli Anelli", in un caso un personaggio dice che la storia continua ma sembra di averci rinunciato... comunque ogni cosa declina, appassisce, ed infine porta alla conclusione della Terza Era, ogni cosa tende al capovolgimento di qualche tradizione. Questo mi ricorda qualcosa di Tennyson "il vecchio ordine cambia, lasciando posto al nuovo, e Dio si manifesta in molti modi". Dov'è Dio ne "Il Signore degli Anelli"?
    È menzionato una o due volte.

    E' l'Unico?
    Sì, l'Unico.

    È teista?
    Sono un cattolico romano. Un devoto cattolico romano.

    Vorresti essere ricordato per le tue opere di filologia e di altre materie, oppure per "Il Signore degli Anelli" e per "Lo Hobbit"?
    Non credo ci siano molte alternative al riguardo - se sarò noto a tutti sarà per "Il Signore degli Anelli" senza dubbio. Succederà come nel caso di Longfellow, che la gente ricorda per aver scritto Hiawatha, dimenticando completamente che fu un eccellente professore di Lingue Moderne!


    Crediti di © Middangeard

    Edited by ;Fairytale» - 21/4/2023, 14:39
     
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